Chi l'ha detto che solo in Italia va male?
Diamo un’occhiata alla Finlandia.
Il Parlamento, nel 2002, ha approvato la costruzione di un nuovo impianto nucleare da costruirsi nell’isola di Olkiluoto, che affiancherà i già due esistenti reattori nell’isola. L’obiettivo ufficiale è quello di favorire la diminuzione di emissioni di anidride carbonica; a spingere per l’approvazione, le forti lobby finlandesi della carta, le quali mirano ad ottenere maggiore energia nucleare
La realizzazione viene affidata da TVO, la società di origine finlandese che poi gestirà l’energia prodotta, ad un consorzio Siemens-Areva, quest’ultima azienda francese leader nella diffusione del nucleare civile nel mondo.
Nel 2005 i lavori del reattore EPR (di terza generazione avanzata) iniziano, e si sarebbero dovuti concludere del 2009. Ad oggi però, le notizie che arrivano dal cantiere non sono per nulla rassicuranti. Ritardi nei lavori accumulati fin dai primi giorni, disorganizzazione della quale sono un esempio i 10.000 operai che hanno lavorato nel cantiere con evidenti problemi di comunicazione a causa delle differenti lingue parlate, lievitazione dei costi, e non ultimi problemi di sicurezza e malfunzionamenti.
La storia non finisce qui. È del maggio 2010 la decisione favorevole del governo, seguita dalla successiva retifica del Parlamento, per la costruzione di un OL4, il quarto impianto in Olkiluoto dopo i due già esistenti e il terzo ancora in costruzione
È proprio in seguito a questa decisione, e alla consapevolezza dei molteplici problemi che si è portata dietro la costruzione del reattore EPR, che in Finlandia si sta muovendo un movimento di protesta al grido di “energia sicura”. Tra le associazioni ambientaliste della nazione vi è la consapevolezza del dato allarmante che si concretizzerà con la messa in funzione delle nuove centrali in progetto: la Finlandia diverrà il primo Paese produttore mondiale di scorie nucleari pro-capite. Ottimo regalo per le generazioni future.
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