Uccidere un talebano costa 50 Milioni di dollari, uccidere un soldato della Nato ne costa 50.000

21 dicembre 2010 ·

Perché il Pentagono e la Nato stanno mandando in bancarotta gli Stati Uniti?

Il complesso militare-industriale è una bestia vorace che richiede la sua dose quotidiana ai contribuenti americani.

Il costo è di 50 000 dollari per ogni soldato della Nato ucciso e di 50 Milioni di dollari per ogni talebano ucciso. E’ quindi 1000 volte più economico uccidere un soldato della Nato; un fatto che non sembra preoccupare il Pentagono, la leadership della Nato o i ministri della difesa europei.


Il 30 settembre 2010, Kabulpress ha pubblicato un articolo di questo autore (Matthew Nasuti), fornendo i numeri dei talebani uccisi all’anno (2.000) divisi per una porzione dei costi diretti che il Pentagono spende ogni anno in Afghanistan (100 Miliardi di Dollari). La statistica che ne risulta suggerisce che il costo per ogni talebano ucciso è di 50 Milioni di Dollari. Questo numero è approssimativo. Se tutti i costi della Nato e degli Americani (diretti ed indiretti) fossero stati inculsi, l’analisti avrebbe rilevato che il costo effettivo è di circa 150 Milioni di Dollari.

Il presente articolo esamina la spesa da parte dei talebani, al fine di stabilire quanto costa uccidere un soldato della Nato. La Brookings Institution è la società di consulenza con il miglior accesso politico all’amministazione Obama e al Dipartimento di Stato Americano. Nel Settembre del 2009 ha pubblicato una relazione sul reddito annuale dei talebani, basato in parte sui dati raccolti dal Congressional Research Service.  Brooking stima che il reddito annuale dei talebani sia tra i 140 e i 200 Milioni di Dollari. I talebani hanno già causato 600 morti tra i soldati della Nato e più del doppio di questo numero di incidenti mortali all’esercito afghano e al personale di polizia. Entro la fine dell’anno, si prevede che il numero totale dei morti arrivi a 3.000. La matematica pourtroppo è facile. Supponendo che le entrate dei talebani siano di 150 Milioni di Dollari diviso 3.000 il risultato sarebbe 5.000 per ogni soldato afghano o della Nato ucciso.


Il portavoce del Pentagono Ten.Col. John L. Dorrian, reagnedo a questi parametri, ha detto a Bill Morris di AOL News che la stampa di Kabul ha usato una “logica semplificata” (il che è vero). Ma “semplice” non significa in alcun modo impreciso. Questi calcoli rimangono comunque strumenti utili per valutare le pratiche del Pentagono.

Il Pentagono non gradisce i parametri forniti da questo autore, perché rivelano l’incredibile spreco nella guerra del Pentagono e della Nato. Entrambre le entità, e i singoli Paesi che hanno contribuito con le loro truppe nella guerra in Afghanistan, sembrano incuranti della crisi economica globale. Stanno spendendo i soldi delle tasse dei loro cittadini.

Per esempio:

-mezzo Miliardo di Dollari sono stati stanziati per la fornitura di un anno di energia elettrica temporanea ad alcune zone di Kandahar. Questo esercizio del “villaggio Potempikin”, che non è affatto sostenibile, è progettato per mostrare l’illusione del progresso.

-La Nato, secondo il New York Times, sta utilizzando più di un milione di galloni al giorno di benzina e Disel, per un costo di più di 300.00 Dollari a gallone.

-il governo degli Stati Uniti ha pagato oltre tre Miliardi di Dollari ad alcune discutibili aziende del Kirghizistan per la fornitura di carburante per la base aerea di Manas, punto focale per traghettare le truppe della Nato e l’equipaggiamento di alto valore in Afghanistan. In un periodo di 24 ore, il 18 febbraio 2010, la base aerea di Manas ha utilizzato l’incredibile quantità di 544.578 di galloni di carburante. Nell’agosto del 2008, l’esercito americano ha aggiudicato un contratto 720 Milioni di Dollari alla “Red Star Enterprises Ltd.”, senza che vi fosse concorrenza. Questa ed altre società sono state segnalate per avere legami con le famiglie regnanti del Paese, e i pagamenti del contratto erano considerate tangenti indirette, anche se questo violerebbe l’U.S. Foreign Corrupt Practices Act. Il totale dei costi diretti ed indiretti per soddisfare le stravaganti esigenze logistiche delle forze Nato in Afghanistan non sono note.

-Più di 150.000 civili con contratto personale stanno attualmente cucinando, pulendo e lavorando per supportare le forze Nato in Afghanistan. Ciò equivale ad un servitore personale per ogni soldato. Non si era mai visto un livello di lusso simile in guerra.

-Kabul Press ha pubblicato decine di rapporti investigativi che dettagliavano vaste frodi, sprechi ed una cattiva gestione da parte del Pentagono, dell’Isaf, dell’Usaid e dell’ambasciata statunitense a Kabul. Altre decine di rapporti sono stati pubblicati dall’ispettore speciale generale per la ricostruzione dell’Afghanistan (Sigar). Ad oggi, nessuno è ritenuto responsabile. La mancanza di responsabilità fiscale all’interno della Nato e delle autorità statunitensi in Afghanistan è stupefacente.


Questo autore ha pubblicato una storia il 26 Settembre 2010, dal titolo “ragazza afghana uccisa da un colpo di mortaio americano”. Racconta unn episodio dello scorso Luglio, in cui un insorto a Marjah ha sparato contro i Marines americani e poi è scomparso. I marines in cambio, hanno sparato una raffica di colpi di mortaio uccidendo una ragazzina di 14 anni. L’articolo precisa che una raffica di mortaio costa in totale 10.000 Dollari all’acquisto. Questo non include le spese di spedizione in Afghanistan, che possono veder duplicato se non triplicato quel costo. Questo episodio, in cui i talebani spendono centesimi mentre la Nato spreca 10.000 Dollari, riassume il problema.
In conclusione, le metriche sviluppate da questo autore, hanno evidenziato in dettaglio, un livello di spesa da parte delle forze Nato, osceno ed inutile rispetto alla spesa da parte dei talebani. Le truppe Nato sono (per fortuna) difficili da uccidere, ma quando vengono uccisi il costo è tragicamente a buon mercato. Alla nato, oggi, è stato dato un assegno in bianco da spendere come vuole. Ma questo non può continuare.

Per ogni operazione o raid che la Nato lancia in Afghanistan, i media internazionali dovrebbero esaminare i costi contro i benifici e chiedersi: “A cosa ha portato l’operazione e quanto è costato il raid?”, “quali sono stati i costi diretti ed indiretti, compresa l’usura delle attrezzature?”. Le risposte rivelerebbero che, a meno che non vi sia una massiccia riforma nella guerra degli eserciti della Nato, l’Occidente non può continuare a permettersi di combattere i talebani.


Articolo tratto da www.kabulpress.org

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